mercoledì 1 aprile 2015

Italiano, una garanzia...

Torno indietro nel tempo, qualche decennio fa, quando si parlava di prodotti rigorosamente italiani, perchè l'etichetta "Italia"era qualità, amore per la propria terra, le proprie origini e culture. Si mangiava il pesto ligure, la piadina romagnola, le orecchiette pugliesi, il pane toscano, l'olio, ci si vestiva con prodotti di note famiglie italiane, si viaggiava sulle nostre Fiat e molto ancora impossibile da riassumere.
Che grande Italia! Arte, Moda, Cibo, popoli orgogliosi dei propri manufatti...e forse non abbastanza...peccato, le industrie si svendono, i prodotti vengono scopiazzati, ed ora si tenta di recuperare il passato perduto con l'Expo! 
Dobbiamo controllare tutto e di più e far pagare la nostra qualità vera, quella che non ha eguali, quella che non c'è cinese che riesca a copiare perchè il segreto che si tramanda da famiglia a famiglia non lo possono e non devono sapere.
Sono arrabbiata perchè sono una dei tanti disoccupati che sa che l'Italia ha il petrolio vero, quello che non finisce, quello pulito che fa lavorare giovani e adulti senza limiti d'età, l'incredibile Bellezza e Bontà del passato e del presente.
Così ho saputo che anche la pasta Agnesi, se vorrà sopravvivere, dovrà vendere anche sughi, e chissà cosa altro. 
Io ammiro le culture, mangio cinese, giapponese e in ogni posto in cui vado cerco di gustare rigorosamente cibo e prodotti locali, ma voglio il parmigiano vero!

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